ISLE OF DOGS - Wes Anderson

“Isle of Dogs”: l’ultimo lavoro di Wes Anderson al Cinema City di Ravenna in lingua originale

L’ultimo lavoro di Wes Anderson, Isle of Dogs, in proiezione in lingua originale e con sottotitoli in italiano. Dove? Al Cinema City di Ravenna, il 17 maggio alle ore 21.00. In occasione del secondo appuntamento Festival Premiere – organizzato in collaborazione con ASCIG. (Associazione per gli Scambi Culturali fra Italia e Giappone) – la proiezione sarà introdotta dal Presidente dell’associazione, il Prof. Marco Del Bene. La serata si presta così ad essere letta come fulcro della sezione Estasia (sezione dedicata al cinema d’animazione dell’Oriente), che nell’edizione di quest’anno di Ravenna Nightmare graviterà attorno al cinema d’animazione a passo uno. Première con la proiezione in lingua originale, sottotitolata in italiano, di Isle of Dogs di Wes Anderson.


Ricordate di conservare il biglietto e potrete ottenere un ingresso omaggio per la prossima edizione di Ravenna Nightmare.

Giappone, 2037. Il dodicenne Atari Kobayashi va alla ricerca del suo amato cane dopo che, per un decreto esecutivo a causa di un’influenza canina, tutti i cani di Megasaki City vengono mandati in esilio in una vasta discarica chiamata Trash Island. Atari parte da solo nel suo Junior-Turbo Prop e vola attraverso il fiume alla ricerca del suo cane da guardia, Spots. Lì, con l’aiuto di un branco di nuovi amici a quattro zampe, inizia un percorso finalizzato alla loro liberazione.

Wes Anderson è uno dei pochissimi registi in grado di saturare le inquadrature con una miriade di elementi senza però perdersi in un barocchismo o in un compiacimento fini a se stessi. Salvo poi, nell’inquadratura successiva, svuotare lo schermo per affidarlo a un singolo elemento in un ampio spazio. Nel suo cinema la messa in scena conta infinitamente di più della storia che però comunque non si limita a fare da tappeto narrativo per le immagini. Come in questo caso, dove si racconta non di un ‘muro’ ma di qualcosa di analogo: un’isola dove poter allontanare gli indesiderabili.

Il regista texano si pone quindi l’obiettivo di attraversare la cultura giapponese partendo dai b-movies con mostri ed eruzioni vulcaniche degli anni ’60 per arrivare alla cultura pop ma avendo sempre come punto di riferimento dei Maestri come Ozu e, soprattutto, Akira Kurosawa. Un film in stop motion che tiene lo spettatore con gli occhi allo schermo, tra poesia e iconici giapponese.

 

 

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